Ti consideri una persona molto produttiva?
Se fossi io a dover rispondere a questa domanda, risponderei “dipende“.
Lavoro principalmente al computer, da ormai 20 anni, e ho alternato periodi nei quali facevo sessioni da 15/20 ore non stop (non scherzo) producendo in un singolo giorno quello che avrei fatto in più di una settimana, ad altri periodi, spesso più lunghi, dove le giornate scorrevano vuote e la mia produttività era prossima allo zero.
Nel libro “Efficacia Personale“, Piernicola De Maria elenca sette elementi ricorrenti, che tutti ci troviamo ad affrontare e che distruggono la nostra produttività.
Il primo di questi punti è intitolato, in maniera semplice ma cristallina: “ho troppe cose da fare” (diviso a sua volta in due categorie: “il blocco sulla griglia di partenza” e “il blocco a pochi passi dal traguardo”).
Quando ho letto questo primo capitolo sono veramente rimasto basito, era esattamente quello che mi succedeva, mi stava descrivendo.
Avevo talmente tante cose da fare, che semplicemente non iniziavo (avevo il blocco sulla griglia di partenza).
Passavano interi giorni, a volte settimane, senza riuscire a concludere nulla. Non immagini la frustrazione che provavo la sera quando era ora di dormire, mi sembrava di star buttando via la mia vita (ed era quello che stava succedendo), ma il giorno dopo la cosa si ripeteva.
Tic tac, tic tac, tic tac e i giorni volavano via uno dopo l’altro.
Il tempo passa molto più velocemente di quello che vogliamo ammettere, e buttare l’unica cosa che non potremo mai più avere indietro non è molto saggio, anzi, se ci penso mi prendono i crampi allo stomaco anche adesso.
Infine però, riuscivo a sbloccarmi, forse sotto il peso delle scadenze oppure il mio inconscio trovava una soluzione, non saprei, fatto sta che una volta iniziato procedevo spedito a velocità incredibili, recuperando con gli interessi tutto il tempo sprecato (erano i periodi dove facevo le mie super sessioni).
Spesso mi chiedo dove sarei ora se fossi riuscito a mantenere anche solo la metà di quella produttività in modo costante… ma purtroppo non lo saprò mai.
Ultimamente però non mi succede più, forse sono riuscito ad integrare la soluzione proposta nel libro, oppure è solo la mia immaginazione che mi “protegge” da questi pensieri, ma comunque sia credo di aver risolto per davvero questo blocco.
Ora però ho due blocchi nuovi, anche se molto meno marcati, come ad esempio le distrazioni (errore #2 del libro) e la mancanza di chiarezza, (errore #6), ma di questi forse te ne parlerò in un’altra pillola.
Domani ti svelerò come ho risolto questo problema, e come Piernicola suggerisce di farlo, e applicando anche i suggerimenti di Max Formisano nel suo corso “nel fossato”.
La cosa interessante è che sono tutte soluzioni di una semplicità disarmante, quasi fossero dette da un bambino, ma è questa la vera forza del libro; chiunque le può attuare, ma nonostante questo ci ho messo tantissimo tempo per riuscire ad essere costante.
P.S. come al solito ti lascio il link a questo libro (https://goo.gl/ip4djr) e, se anche a te sembra di poter fare più ma ti senti bloccato, ti consiglio vivamente di leggerlo!
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