Sei una persona leale?

di | 6 Ottobre 2017

“Le menti grandi discutono di idee. Le menti medie discutono di eventi. Le menti piccole discutono di persone.” – Eleanor Roosevelt

Oggi ti parlo di un principio tratto dal libro “Le 12 leve del successo” di Stephen R. Covey, “la leva della lealtà”.

Ti riporto un estratto del libro per rendere chiaro questo concetto, dovresti davvero rifletterci sopra.

Per un certo periodo ho insegnato in un’università delle Hawaii. Ma ero del tutto insoddisfatto della nostra sistemazione abitativa, perciò mi sono rivolto direttamente al preside, visto che collaborava con me in quel l’incarico temporaneo. Nel nostro incontro, mi sono lamentato pesantemente dell’amministratore, mi sembrava incompetente e indifferente.

Il preside mi ha risposto: “Stephen, mi spiace molto sentire che la tua casa è inadeguata. Ma devi sapere che il nostro amministratore è una persona molto seria e competente. Perché non lo facciamo venire qui subito, per risolvere il problema insieme?”

Ti rendi conto di quanto fosse leale il preside nei confronti di quell’uomo?

Mi sentivo in imbarazzo, perché stava agendo con estrema rettitudine.

Non potevo dirgli: “No, pensaci tu. Volevo solo metterti al corrente del problema”, perché mi stava costringendo a condividere quella assunzione di responsabilità.

Ebbene, il preside ha tirato su il telefono e l’ha invitato a raggiungerci. Pochi minuti dopo l’ho visto attraversare il campus.

Intanto pensavo: “chissà se ho comunicato chiaramente? Forse qualche colpa ce l’ho anch’io”.

Quando si è presentato, l’amministratore era il ritratto del rimorso.

Io ero davvero impressionato dal carattere del preside, della lealtà che aveva dimostrato nei confronti del collaboratore assente, anche a costo di mettermi in imbarazzo. Mi ha insegnato a mie spese un principio di correttezza.

Quando l’amministratore è entrato nell’ufficio del preside, il mio atteggiamento è cambiato completamente. Ho fatto il simpatico con lui: “Come sta? Mi fa piacere incontrarla”.

Pochi minuti prima, lo criticavo alle sue spalle. Il preside poteva vedere la mia ipocrisia, il che aumentava ulteriormente il mio imbarazzo.

Ma è stata una grandissima esperienza di apprendimento per me. Ho imparato a non parlare dietro alle persone, dicendo cose di cui poi mi potrei vergognare. Gli altri sanno che potrei fare la stessa cosa con loro, specie se ci sono degli attriti.

 

Ti sei mai trovato in una situazione simile?
E’ la classica scena che si vede nei film… I colleghi che parlano male del loro capo quando non c’è, per poi regalargli falsi sorrisi e grandi strette di mano quando è presente.

Purtroppo succede molto più spesso di quanto si pensi, e certe persone sembrano letteralmente godere nel parlare male di altre.

Il “parlare male”, in psicologia, è ritenuta “un’azione inconscia con lo scopo di parlare bene di sé e della persona con cui stiamo dialogando, per ottenere la sua fiducia e creare complicità.

Sembra infatti uno sfogo della propria insoddisfazione alla ricerca di una “compensazione”. Fatto abitualmente, riflette solitamente una scarsa autostima.

Le persone felici infatti, parlano raramente male di altre persone.

Devi inoltre considerare quello che è successo a Stephen, l’ipocrisia che ha dimostrato al preside salutando cortesemente l’amministratore di cui ne aveva dette di tutti i colori poco prima.

Il messaggio che il tuo interlocutore riceve è:
“parlerà male anche di me allo stesso modo quando non ci sono?”

Al contrario, se tratti tutte le persone con rispetto, ognuna di loro saprà che sarà trattata allo stesso modo, e a tua volta sarai rispettato!

“Se abbiamo di fronte 100 persone, la chiave per arrivare ai 99 è coinvolgerne 1. Se gli altri sanno che tu tratti una persona con rispetto, danno per scontato che in circostanze diverse tratteresti anche loro nello stesso modo, nonostante le tensioni e le pressioni del momento.” – Stephen R. Covey

Dormici sopra 🙂

A domani!

P.s. Il libro da cui ho tratto gli estratti qui sopra si intitola “Le 12 leve del successo” di Stephen R. Covey, puoi leggere qualche recensione sul Giardino dei Libri e su Amazon.

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