Credi di non esserne in grado?

di | 26 Settembre 2017

Oggi ti voglio parlare del talento.

Qualche giorno fa ti ho scritto una pillola nella quale affermavo che “diventiamo bravi in quello che facciamo“.

Oggi voglio approfondire questo argomento.

Malcolm Gladwell, nel suo libro “Fuoriclasse – Storia naturale del successo“, afferma – in breve – che il talento non esiste, ma è solo la pratica a renderci dei fuoriclasse.

Dagli sportivi, ai geni informatici, ai cantanti, non vi è alcuna differenza!

La nascita (immeritocratica) di un fuoriclasse


In Canada esiste un vero e proprio culto per l’hockey, i bambini imparano a stare sui pattini e a colpire il disco ancora prima di camminare. Eppure, come in tutti gli sport, solo alcuni di questi diventano dei campioni.

Analizzando le date di nascita di questi giocatori, iniziando dai bambini, fino ai professionisti, si nota che la stragrande maggioranza è nata nei primi giorni dell’anno.

Dopo l’analisi che leggerai ti sembrerà normale.

Un bambino di 5 anni nato il primo gennaio sarà molto più sviluppato di uno nato il 31 dicembre, sarà tendenzialmente più alto, più robusto e più “sveglio”.

Questo semplice fatto crea un’effetto a cascata… I migliori giocatori, quindi i più grandi, giocano più spesso maturando più esperienza, accedono a ritiri organizzati per i giocatori migliori, vengono selezionati per piani di allenamento esclusivi.

Dopo un anno, questi ragazzini maturano molta più esperienza degli altri, diventando di fatto più bravi.

Crescendo accedono a scuole con squadre migliori, continuano ad allenarsi e a giocare sempre di più, aumentando nettamente il divario tra loro e gli altri.

Alcuni diventeranno dei campioni, dei veri fuoriclasse, ma NON grazie al talento, ma per una serie di fortuite coincidenze che gli hanno solamente permesso di fare più pratica.

Nel 2007, la squadra giovanile della repubblica ceca, era formata da 12 ragazzi su 22 nati tra gennaio e febbraio!

Oltre la metà era nata dei primi due mesi dell’anno!

Solo uno era nato ad agosto ed un altro a settembre.

Su 22 giocatori solo due erano nati dopo giugno!

Ti riporto un pezzo del libro per chiarirti questo punto:

Il successo è la conseguenza di ciò che i sociologi amano chiamare “vantaggio cumulativo”. Il giocatore professionista di hockey comincia la propria carriera con un pizzico di superiorità rispetto ai coetanei. Quella trascurabile differenza fa scaturire un’occasione che avrà il potere di aumentarla un poco, produrrà, a sua volta, un’altra occasione che amplierà ulteriormente la piccola differenza iniziale, e così via, fino a quando il giocatore di hockey non sarà un autentico fuoriclasse. Non ha iniziato la sua carriera da fuoriclasse. L’ha cominciata essendo un tantino più bravo degli altri.
[..]
Un ragazzo che compie dieci anni il due gennaio potrebbe giocare fianco a fianco con quello che li compie alla fine dell’anno, e a quell’età, la preadolescenza, uno scarto di dodici mesi rappresenta una differenza enorme di maturità fisica.”

Ora pensa alla tua vita, sono sicuro che c’è qualcosa che un tempo credevi di non poter fare, ti sentivi negato, non lo “sentivi tuo”, eppure con il tempo, e con la pratica, hai iniziato a padroneggiarlo.

Il vero segreto del successo è solo questo, fare tanta tanta tanta tanta tanta pratica.

Non è facile, è noioso e serve tanto lavoro (e soprattutto, devi fare pratica sulle cose giuste).

Se pensi allo sport professionistico questo concetto è esaltato in maniera incredibile. Ti trovi a combattere con persone che si allenano 10 ore al giorno 7 giorni su 7.

Pensa solo ai cinesi nei tuffi (vedi le ultime olimpiadi).

Come speri di poter competere allenandoti di meno?

Semplicemente non puoi. Non esiste talento che tenga!

Essere competente in una materia, ti può aprire nuove strade per svilupparla ulteriormente, che ti renderà di conseguenza più competente, creando quel circolo virtuoso che ti renderà un super esperto.

Ma se pensi di non avere talento, non cercherai mai di sviluppare quella determinata capacità. Ti stai solo imponendo uno stupido limite!

Domani ti porterò l’esempio di Mozart, dei Beatles e di Bill Gates, di come, il loro talento eccezionale, in realtà sia solo frutto di pratica ed un pizzico di fortuna!

P.s. come al solito di porto il link per leggere qualche recensione di questo libro, o di acquistarlo se ti interessa: AmazonIl Giardino dei libri

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