Il fallimento: Palestra di crescita o abitudine distruttiva?

di | 9 Settembre 2025

Nel mondo degli affari, il fallimento può essere visto come una grande palestra per l’apprendimento o come un’abitudine distruttiva. Questo dipende da come gestiamo i nostri fallimenti e da cosa ne facciamo dopo. Io sono Massimo Martinini e in questo articolo parleremo di come il fallimento può influenzare la crescita personale e professionale.

Il fallimento come palestra di crescita

Il fallimento, di per sé, non è un problema. Al contrario, può essere la miglior palestra in cui allenarsi. Questo perché ogni insuccesso ti mostra cosa non funziona, ti costringe a cercare nuove soluzioni e se riesci a imparare la lezione, può diventare un trampolino di lancio per la tua crescita personale e professionale. In altre parole, fallire può effettivamente aiutarti a fare meglio in futuro.

Il fallimento come abitudine distruttiva

Il problema sorge quando il fallimento cessa di essere un episodio isolato e diventa un’abitudine. Quando ci aspettiamo di fallire, ci muoviamo con l’idea di fallimento in mente, un po’ come entrare in campo sapendo di perdere la partita. Ecco quando il fallimento diventa normale e smettiamo di crescere. E peggio ancora, iniziamo a giustificarci e a ripetere gli stessi schemi, ottenendo sempre gli stessi risultati. In questo senso, il fallimento diventa un’abitudine distruttiva.

Rompere il ciclo del fallimento

Per rompere questo ciclo distruttivo, il primo passo è rendersene conto. Dobbiamo interrogarci: stiamo imparando da ogni fallimento o stiamo solo collezionando delusioni? Le nostre azioni cambiano dopo ogni errore o continuiamo a fare le stesse cose? Se non cambiamo, non stiamo crescendo, stiamo solo alimentando una abitudine distruttiva.

Progetto e aspettativa di fallimento

Quando ci lanciamo in un nuovo progetto con l’aspettativa di fallire, è meglio non iniziare nemmeno, perché è quasi certo che falliremo. Come diceva Henry Ford, “che tu pensi di avere successo o pensi di non averlo, avrai comunque ragione”. Il successo arriva quando troviamo ciò che non funziona e continuamo a lavorarci su, non saltando da un progetto all’altro. In questo modo, possiamo evitare di cadere nel ciclo del fallimento e ottenere di più dalla vita.

Riflessioni finali

Un fallimento può essere un grande insegnante, ma molti fallimenti senza apprendimento diventano una condanna. Non dobbiamo permettere che questa abitudine ci imprigioni. Il successo non arriva per caso: arriva quando decidiamo che è il momento di cambiare davvero le nostre mosse. Solo allora inizieremo a fare cose diverse e otterremo risultati diversi.